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AEO: la nuova frontiera del posizionamento online nell’era degli AI Assistant

Stai ancora pensando alla SEO tradizionale? Nel 2025 rischi di sparire dai radar!

Il mondo della ricerca online è cambiato radicalmente. Se fino a pochi anni fa la SEO (Search Engine Optimization) era la regina delle strategie digitali, oggi sta lasciando spazio a una nuova disciplina: la AEO – Answer Engine Optimization.

Perché? Perché il modo in cui le persone cercano informazioni è cambiato.

  • Il 70% delle ricerche online nel 2025 passa dagli AI assistant (come ChatGPT, Gemini, Copilot, Perplexity o Alexa evoluta).
  • Solo UNA risposta viene mostrata all’utente.
  • Il 90% delle persone si fida della prima risposta che riceve.

La conseguenza è evidente: non basta più essere “tra i primi 10” nei risultati di Google. Serve essere LA risposta scelta dagli assistenti AI.

Benvenuti nell’era dell’Answer Engine Optimization.


Cos’è l’AEO (Answer Engine Optimization)?

La AEO è la disciplina che ottimizza contenuti e brand per posizionarsi come risposta unica negli Answer Engine: i motori di risposta basati su AI generativa e LLM (Large Language Models).

Se la SEO puntava a scalare la SERP (Search Engine Results Page), l’AEO punta a conquistare la “zero position” assoluta: la risposta generata e proposta dall’assistente AI.

In altre parole: non competi più per la visibilità in una lista di link, ma per diventare l’unica fonte di fiducia scelta dall’intelligenza artificiale.

Perché l’AEO è diversa dalla SEO?

Molti marketer pensano che AEO sia solo “SEO 2.0”. In realtà, è un cambio di paradigma.

SEO tradizionaleAEO
Obiettivo: apparire tra i primi 10 risultati di GoogleObiettivo: essere la risposta unica degli AI assistant
Target: algoritmo di ranking di GoogleTarget: AI assistant e LLM
Focus: keyword density, backlink, meta tagFocus: struttura semantica, autorevolezza, contesto
Misura del successo: CTR e traffico organicoMisura del successo: inclusione come fonte citata dall’AI
Contenuti: blog, landing page, articoli ottimizzatiContenuti: risposte concise, FAQ, dataset ottimizzati per AI

Questa trasformazione significa che le logiche di content strategy, branding e lead generation devono adattarsi velocemente, se non si vuole sparire.

Come funziona l’AEO?

Gli AI assistant non leggono solo keyword: interpretano intenti, contesto e autorevolezza.

Ecco i principali fattori che determinano la tua visibilità:

  1. Chiarezza semantica
    Gli LLM cercano contenuti ben strutturati, con domande e risposte chiare. FAQ, schemi “Q&A” e contenuti formattati aiutano l’AI a estrarre informazioni.
  2. Autorità della fonte
    Se il tuo brand è citato da siti autorevoli, paper, report, news di settore, aumenta la probabilità che l’AI ti scelga come fonte attendibile.
  3. Dati strutturati
    Gli schema markup e i metadati restano fondamentali: aiutano gli answer engine a comprendere e contestualizzare meglio i tuoi contenuti.
  4. Contenuti conversazionali
    Gli utenti pongono domande agli AI assistant nello stesso modo in cui parlerebbero a un collega. I tuoi contenuti devono essere scritti in linguaggio naturale, pronti per essere riutilizzati.
  5. Coerenza cross-channel
    Non basta il tuo sito web: gli AI assistant leggono anche LinkedIn, articoli su media, podcast, newsletter, repository open source. Il brand deve avere una presenza consistente e coerente.

Dall’era del traffico organico a quella della risposta unica

Un esempio pratico:

  • SEO tradizionale: un utente cerca “migliori corsi di AI per aziende”. Google mostra 10 link, tu speri di essere in prima pagina.
  • AEO: un utente chiede a ChatGPT: “Quali sono i migliori corsi di AI per aziende nel 2025?”. L’assistente sceglie UNA sola risposta. Se non sei lì, sei fuori.

È evidente che l’impatto è enorme: la visibilità si concentra in pochi player che hanno saputo ottimizzare i propri contenuti per la logica AEO.


Strategie pratiche per applicare l’AEO

Come prepararsi a questa rivoluzione? Ecco una roadmap operativa:

1. Mappa le domande del tuo target

  • Usa strumenti di analisi (Google Trends, Answer the Public, tool AI).
  • Scopri come gli utenti formulano domande agli assistant.
  • Trasforma queste domande in titoli e sezioni dei tuoi contenuti.

2. Struttura i contenuti in modalità Q&A

  • Inserisci FAQ dettagliate.
  • Scrivi articoli con titoli che rispecchiano query reali (“Cos’è l’AEO?”, “Come funziona l’Answer Engine Optimization?”).
  • Mantieni uno stile chiaro, sintetico, autorevole.

3. Lavora sull’autorevolezza del brand

  • Pubblica report proprietari, white paper, case study.
  • Ottieni citazioni su media e siti di settore.
  • Cura il tuo E-E-A-T (Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness), parametro chiave per gli AI assistant.

4. Usa markup e dati strutturati

  • Implementa schema.org, soprattutto per FAQ, prodotti, recensioni.
  • Facilita la comprensione dei tuoi contenuti alle macchine.

5. Ottimizza per GEO (Generative Engine Optimization)

La AEO si interseca con la GEO, ovvero l’ottimizzazione per motori di ricerca generativi (Google SGE, Bing Copilot). Serve produrre contenuti:

  • aggiornati (le AI prediligono fonti recenti),
  • originali,
  • ricchi di contesto, in modo che siano scelti e citati nei box di risposta generata.

Case study: chi sta vincendo con l’AEO

Alcuni settori si stanno già muovendo:

  • Healthcare: aziende farmaceutiche che pubblicano database aperti e FAQ ufficiali sono spesso citate dagli assistant come fonti attendibili.
  • Finanza: istituti bancari che rilasciano report ESG e analisi macroeconomiche appaiono come riferimento primario nei motori di risposta.
  • EdTech: piattaforme di formazione con cataloghi strutturati in linguaggio naturale vengono suggerite dagli AI assistant come “migliori soluzioni”.

Chi lavora oggi su AEO avrà un vantaggio competitivo enorme nei prossimi anni.

Le sfide dell’AEO

Naturalmente, l’AEO presenta anche delle criticità:

  • Opacità degli algoritmi AI: non è sempre chiaro quali fonti vengano privilegiate.
  • Bias e distorsioni: i modelli possono escludere brand minori a favore di grandi player.
  • Difficoltà di misurazione: mentre la SEO ha metriche consolidate, l’AEO è ancora agli inizi. Servono nuovi KPI (es. “citazione come fonte AI”, “inclusione in risposte generative”).

Conclusioni: perché l’AEO è il futuro del digital marketing

Il digital marketing del 2025 non può più basarsi solo sulla SEO tradizionale.
Chi rimane ancorato al vecchio modello rischia di sparire dai radar.

L’Answer Engine Optimization (AEO) rappresenta la nuova frontiera:

  • non più una corsa per arrivare “tra i primi 10”,
  • ma una battaglia per essere la risposta unica che gli utenti ricevono dagli AI assistant.

Per i brand significa:

  • ripensare i contenuti in ottica conversazionale,
  • rafforzare autorevolezza e presenza digitale,
  • ottimizzare per AI generative e answer engine.

Chi inizia oggi a investire in AEO non solo conquisterà visibilità, ma diventerà un punto di riferimento indiscusso per il proprio settore.

La domanda non è più: “Come faccio a posizionarmi su Google?”
La vera domanda è: “Come faccio a diventare LA risposta?”

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